Pagine

Kerko

fb like

Ads

Ads

venerdì 20 aprile 2012

Processo Ruby, Berlusconi in aula: "I travestimenti? Gare di burlesque"



Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, è arrivato a sorpresa a Palazzo di Giustizia per assistere all'udienza del processo sul caso Ruby dove è imputato per concussione e prostituzione minorile. In aula le testimonianze di Pietro Ostuni, Giorgia Iafrate e altri due funzionari di polizia di turno in questura a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010


E' la prima volta che l'imprenditore e leader del Pdl partecipa al processo. Per la stessa vicenda, è in corso un procedimento parallelo che vede imputati il giornalista Emilio Fede, l'impresario Lele Mora e la consigliere regionale lombarda del Pdl Nicole Minetti per induzione alla prostituzione.

Berlusconi: "Mantengo queste ragazze, loro vita rovinata dal processo"
"Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo". Lo ha detto Silvio Berlusconi in un intervallo del processo sul caso Ruby.

Berlusconi: "Travestimenti? Erano gare di burlesque"
"Erano gare di burlesque". Così Silvio Berlusconi in una pausa del processo in corso a Milano sul caso Ruby dove è imputato, ha definito, rispondendo alle domande dei cronisti, i travestimenti delle ragazze sue ospiti ad Arcore.

Berlusconi: "Questo processo è una sceneggiata"
Silvio Berlusconi in una pausa dell'udienza del processo Ruby ha poi detto di essere "venuto a vedere questa sceneggiata, una grande operazione mediatica di diffamazione" nei suoi confronti. "E' uno scandalo l'uso dei soldi pubblici per questo processo inutile", ha aggiunto.

Poliziotta: "Ruby disse di non essere la nipote di Mubarak"
La notte del fermo in Questura, il 27 maggio 2010, Ruby confessò al commissario Giorgia Iafrate di non essere la nipote di Mubarak anche se "la ragazza si mise a ridere e mi raccontò che lei spesso si spacciava per tale". A riferirlo nell'aula in cui è imputato Silvio Berlusconi è la stessa Iafrate, sentita come teste. La poliziotta venne avvisata dal capo di gabinetto Piero Ostuni che si trovava in Questura la nipote di Mubarak e avvisò subito il suo "superiore" delle reali generalità della minorenne. "Riferii anche ad Ostuni che il pm dei minori aveva disposto di affidare la ragazza in una comunità, ma in seguito lui mi avvisò dell'arrivo di un consigliere ministeriale che se ne sarebbe occupata", ha spiegato. Ruby venne quindi affidata alla consigliera regionale lombarda Nicole Minetti.

La telefonata di Berlusconi
Il capo di gabinetto Piero Ostuni, la notte del fermo di Ruby, il 27 maggio 2010, si era convinto "che la ragazza non fosse la nipote di Mubarak". Però non avvisò nessuno, né il Questore, né la Presidenza del Consiglio che lo aveva "allertato" sulla parente dell'allora presidente egiziano, né tantomeno Silvio Berlusconi che lo aveva chiamato quella notte, perché "in quel momento non ci ho pensato". E' quanto ha testimoniato in aula lo stesso Piero Ostuni, sentito oggi nell'ambito del processo sul caso Ruby. Il capo di gabinetto ha riferito delle telefonate ricevute da Silvio Berlusconi e poi da persone della Presidenza del Consiglio sulla ragazza. In un primo momento "visto la fonte da cui veniva la notizia ho ritenuto che fosse stata verificata". Ma poi, informato subito dal commissario Iafrate che la ragazza era marocchina, non allerto' nessuno. "non so dare una spiegazione" di questo, ha precisato Ostuni perche' "forse un dubbio mi era rimasto. Comunque non l'ho fatto. Non ci ho pensato".

Nessun commento:

Posta un commento